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brano
 
Cicerone
De Natura Deorum, I, 115
 
originale
 
[115] "At etiam de sanctitate, de pietate adversus deos libros scripsit Epicurus." At quo modo in his loquitur: Ut [Ti.] Coruncanium aut P. Scaevolam pontifices maximos te audire dicas, non eum, qui sustulerit omnem funditus religionem nec manibus ut Xerses, sed rationibus deorum inmortalium templa et aras everterit. Quid est enim, cur deos ab hominibus colendos dicas, cum dei non modo homines non colant, sed omnino nihil curent, nihil agant?
 
traduzione
 
115. Eppure Epicuro ha scritto persino dei libri sulla santit? e sulla piet? nei riguardi degli d?i ?. E in che modo ne parla? In guisa tale che diresti di udire i pontefici massimi Coruncanio e Scevola, non colui che ha estirpato dalle radici ogni idea religiosa e non con le mani, come Serse ma con argomentazioni, ha abbattuto i templi e gli altari degli d?i immortali. Che motivo hai di affermare che gli uomini debbono prendersi cura degli d?i dal momento che gli d?i, a loro volta, non si limitano a disinteressarsi degli uomini ma si disinteressano di ogni altra cosa e non svolgono alcuna attivit
 

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